La chiesa riposta all'interno del castello aragonese
Chiesa Santa Maria Degli Angeli
Splendido esempio di barocco con origini risalenti al Duecento per la presenza di elementi romanici. Sita extra portam Castri civitatis aversae, era gestita dalla Confraternita del Gonfalone del Santo Sepolcro di S. Maria degli Angeli e la tradizione ne attribuisce la fondazione a San Bonaventura di Bagnoregio, vescovo e cardinale, tra i più importanti biografi di San Francesco d’Assisi.
Un risultato che sperava di portare le necessità di recupero dell’edificio all’attenzione del Demanio e del Ministero della Giustizia, che pur non avendo inevitabilmente tra i propri obiettivi primari la conservazione del patrimonio che si trova a gestire, non può permettere che un Bene di tale valore continui a degradarsi. La chiesa di Santa Maria degli Angeli ricade infatti nel perimetro del Castello Aragonese, sede del Tribunale di Napoli Nord. Una possibilità concreta era offerta dal bando, chiuso il 12 giugno, che Fai e Intesa Sanpaolo lanciano dopo ogni censimento “I Luoghi del Cuore” per permettere agli enti proprietari o affidatari dei beni sopra i 2mila voti di candidare a finanziamento progetti di recupero e valorizzazione.
Fu Francesco Solimena, pittore e architetto tra i più rappresentativi della cultura tardo-barocca italiana, a dare alla chiesa l’attuale aspetto.
Un quadro storico
Il maestro fu anche autore della straordinaria tela "La Madonna consegna a San Bonaventura il gonfalone del Santo Sepolcro" che si poteva ammirare sull’altare maggiore della chiesa, oggi custodita al Museo Diocesano della Cattedrale di Aversa. Prezioso è il pavimento maiolicato.