La vettura aversana era in origine abbellita - giusto quanto si legge nella relazione
che Stanislao Erasmo Mariotti, ispettore ai monumenti per il mandamento di Aversa,
inviò nel 1913 al prefetto della provincia per sollecitarne il recupero - da ben otto
pannelli metallici dipinti su fondo dorato, variamente decorati con figurine maschili e
femminili, musici, putti, uccelli, paesaggi, che, nell’esecuzione composta e raffinata
rimandavano alle coeve, preziose e fragili figurine in porcellana della Real Fabbrica
di Capodimonte.